Il Rione Sanità
Oltre venti palazzi storici e almeno nove complessi religiosi, tra chiese, chiostri e basiliche. Il Rione Sanità di Napoli è una miniera di tesori a cielo aperto, non a caso è l’unico luogo italiano di interesse culturale ad essere stato inserito nella lista dei 50 migliori quartieri del mondo pubblicata da Time Out. Per stilare questa classifica la classifica, sono state intervistate 20.000 persone tra cui esperti locali di più settori per valutare luoghi di divertimento, cibo, cultura e socialità, condensati in un giudizio che lo promuove alla ventesima posizione, dopo la Piccola India di Singapore e prima del Silver Lake di Los Angeles. Considerato “uno dei quartieri più colorati e caratteristici della città”, scrive il giornale, è rinomato “per la sua architettura barocca, i vivaci mercati e i ristoranti locali”. “Un quartiere grintoso e alla moda brulicante di artigiani storici, maestri pizzaioli e collettivi sociali”, dove la Napoli più operosa si impegna per risollevare le sorti di un quartiere molto caratteristico, ma popolare.
Ubicato a nord della città, tra il Museo Archeologico di Napoli e la collina di Capodimonte sormontata dal palazzo, Rione Sanità fu edificato attorno all’asse di Via Sanità alla fine del XVI secolo per estendersi fino alla zona dell’Ospedale San Gennaro detto dei Poveri su un precedente sito greco-romano deputato a luogo di sepoltura. Non a caso ancora oggi sono visibili resti di ipogei ellenistici e catacombe paleocristiane, come quelle di San Gennaro e San Gaudioso, che sanciscono un rapporto molto stretto tra l’uomo e la morte che si è protratto nei secoli e dura ancora oggi, come dimostra il cimitero delle Fontanelle, adoperato per ospitare le vittime della grande peste del 1656.
Il nome Sanità può sembrare un paradosso e invece è riconducibile alla salubritas del luogo, sia naturale che sovrannaturale, dal momento che il quartiere era allora incontaminato e vi trovavano sede le catacombe dove si credeva che avvenissero miracolose guarigioni. Già nel XV secolo era situato tra le amene campagne su cui oggi sorge il rione, presso la basilica di San Gennaro fuori le mura di fondazione paleocristiana, dove ogni anno l’intera città si riunisce per assistere al miracolo dello scioglimento del sangue del santo, e un monastero abbandonato, un lazzaretto per appestati, oggi trasformato nell’ospedale di San Gennaro dei Poveri. Inizialmente destinato ad accogliere importanti famiglie nobiliari e facoltosi borghesi della città – ne sono testimonianza i maestosi palazzi barocchi, da quello di Sanfelice a via Arena della Sanità e palazzo dello Spagnolo ai Vergini –, col passare del tempo è diventata una delle zone più popolari di Napoli.